lunedì 25 luglio 2011

I MOTIVI PER CUI PRATICARE IL BUDDISMO...

Dal punto di vista della fisica



Il premio nobel giapponese prof. Tonegawa parlando del cuore umano si è chiesto: “In quale parte del nostro corpo lavora il cuore?” Detto così, viene spontaneo mettere la mano sul petto. E invece dovremmo metterla sul nostro cervello. Fino ad ora il cuore umano è stato trattato nel campo della filosofia. Dunque, più la scienza è progredita, più è emerso che il nostro cuore funziona nel nostro cervello. Il prof. ha spiegato questo concetto attraverso l’esempio di un neonato. Supponiamo che la sua famiglia sia composta di un giapponese, un americano, un cinese, un francese, un tedesco ed un coreano. Ogni giorno sente parlare in sei lingue differenti. Quale lingua parlerà da grande? La risposta è: Parlerà tutte e sei le lingue. Ci sono già stati degli esperimenti di questo genere. Ciò significa che un neonato umano possiede un cervello straordinario. Come può essere possibile? Il sig. Tonegawa dice, che ciò dipende dal fatto che l’attività cerebrale di un neonato è diversa da quella di un adulto. Qual è la differenza? Sembra che le onde cerebrali siano diverse.



Come sapete, il nostro corpo è composto da cellule, e più precisamente da circa 70 bilioni di cellule. Tutte le parti del corpo – dai capelli fino alle unghie dei piedi – sono composte da queste cellule, che a loro volta sono costituite da molecole. Le molecole sono composte da atomi e gli atomi sono costituite da particelle elementari. Queste sono composte da quanti. La scienza moderna è arrivata fino a questo punto.

Come sono questi quanti? Oscillano come delle onde. OSCILLANO. Il nostro corpo è dunque composto da oscillazioni.

In teoria la tesi delle oscillazioni era già stata dimostrata, ma non si sapeva come misurarle. Lo scienziato americano Wanestock ha creato uno speciale apparecchio, che ora si usa anche nel campo della medicina. Attraverso questo strumento si è potuto dimostrare che siamo costituiti di oscillazioni. Tutte le cose – sia animali che piante - emettono onde, emettono la loro frequenza. Di tutte le frequenze emesse dagli esseri umani, quelle del cervello sono le più intense/forti.



Anche l’Universo oscilla. Le onde provenienti dall’universo sono le oscillazioni più ordinate/regolari. Sembra che si trovino esattamente fra l’onda α e quella θ. Per parlare in termini di stato vitale degli esseri umani, le onde θ corrispondono ad uno stato molto piacevole, come uno sonnellino. Lo stato delle onde α è uno stato meraviglioso, come se vincessimo tutte le lotterie – uno stato di perfetta forma. Dato che la frequenza dell’Universo sta esattamente al centro delle due frequenze, essa corrisponde allo stato che sta fra il piacevole pisolino delle onde θ e lo stato di estasi delle onde α. Misurando questo stato con l’apparecchio sopra menzionato, si ottiene la frequenza di 7,5 HZ = questa è la frequenza dell’universo. Per questo motivo la frequenza di 7,5 HZ è lo stato migliore per gli esseri umani.

Ma può esistere una persona di questo tipo? Sì, il neonato si trova in questo stato di totale corrispondenza con le oscillazioni dell’universo. Questo è lo stato favorevole, in cui il cervello assimila tutto in maniera purissima. Il neonato non è permaloso, naturalmente piange quando ha fame, ma questo è un’altra cosa. La sua frequenza è costantemente di 7,5 HZ. Ha occhi belli, pelle luminosa e cresce velocemente. La sua esistenza stessa si trova nel miglior stato possibile – quello delle oscillazioni dell’universo. Per questo motivo il neonato assimila tutto in breve tempo, anche quando cresce con sei lingue diverse.



Possiamo noi adulti - che nutriamo rancore verso gli altri, che ci lamentiamo di tante cose e che soffriamo, proviamo ira e possiamo tradire – raggiungere uno stato così sereno ed ideale come il neonato – lo stato dell’universo con la frequenza di 7,5 HZ? Sembra essere molto difficile. Ma il prof. Tonegawa sostiene, che anche gli adulti ci possono riuscire.



Lui sostiene che bisogna consapevolmente adottare due metodi:

1. Dovremmo sforzarci di ricordare sempre eventi gioiosi e felici del passato. In questo modo attireremo ulteriori eventi gioiosi e positivi. Osservando il nostro passato ci accorgeremo che abbiamo comunque vissuto abbastanza bene. Chi cerca di pensare a momenti felici, si avvicina allo stato di 7,5 HZ .Supponiamo che nel nostro vicinato si trovi una coppia anziana, che odiamo. Forse non è un esempio molto gentile, ma è soltanto un esempio. Supponiamo che i due ci critichino e infastidiscano continuamente. Se pensiamo: “Forse mi sono potuto sviluppare umanamente grazie alle loro critiche. In realtà ne ho avuto un vero vantaggio.”, ci stiamo muovendo verso il mondo della frequenza del 7,5 HZ. Se invece pensiamo: “Speriamo che muoiano presto” ci allontaniamo da questo stato. Conviene indirizzare ogni singolo evento sempre in una direzione migliore, più gioiosa. Questo atteggiamento è essenziale.



2.Il secondo metodo: Dovremmo avere le idee chiare rispetto al nostro futuro. Dovremmo immaginarci il nostro futuro in maniera chiara e concreta. In questo modo diamo al nostro cervello l’ordine che sarà così. In questa maniera anche le celebri gemelle giapponesi Kin e Gin (oro e argento) all’età di 30 anni decisero di vivere fino a 100 anni. Anche quando si ammalavano, non dubitavano del fatto di poter vivere a lungo e questo atteggiamento ha avuto il suo effetto nel loro cervello. Di fatto sono vissute più di 100 anni felicemente. Non fa bene pensare che prima o poi tutti dobbiamo morire – così si muore presto. Se vi ammalate e pensate che prima o poi guarirete, rimarrete ammalati a lungo. Dovreste decidere concretamente entro quanti giorni volete essere guariti.

Fino a quel giorno dovreste immaginare di essere già guariti. Dovreste realizzare che ancora la guarigione non si è manifestata nel vostro cervello. Per esempio cominciate ad immaginate che gli altri vi facciano i complimenti per la guarigione o che riceverete tanti bei fiori quando lascerete l’ospedale. In questo modo il vostro desiderio si realizzerà molto più facilmente. Molte ditte, che vendono benissimo i loro prodotti, usano questo metodo e creano prima l’immagine del successo. Le ditte in cui i responsabili dei vari reparti danno ordini e basta sono spesso fallite. Nelle buone aziende i responsabili dei vari reparti si incontrano e discutono in maniera vivace e gioiosa liberamente il futuro della loro ditta, sviluppando così buone idee riguardo ai nuovi prodotti. Entrano tutti insieme nel mondo di 7,5 HZ. Qualcuno riassumerà le nuove idee e creerà un’immagine dei prodotti del futuro, sviluppando così il nuovo prodotto in maniera chiara e concreta. Il prodotto che nasce in questo modo diventerà un trend del momento. L’immaginazione del futuro è dunque molto importante.

Qui di seguito vi racconto alcuni esempi di imprese giapponesi molto conosciute:

(I fondatori di queste imprese sono membri della Soka Gakkai)



C’era una volta un imbianchino della prefettura di Kanagawa. Non è molto educato dirlo, ma non era altro che un semplice imbianchino, ma decise di diventare il migliore ed il più grande imbianchino di tutto il Giappone in 20 anni. Da questa decisione nacque la famosa ditta “Painthouse”.



Un altro uomo vendeva Yakitori (carne di pollo arrosto) da solo. Anche questo avvenne 20 anni fa. Decise di far diventare il suo chiosco il più grande punto vendita di Yakitori di tutto il mondo. Nacque il negozio “Yoro-no-taki”. Ora esistono diecimila “Yoro-no-taki” in tutto il mondo. In solo 20 anni!



Negli anni 50 ci fu un uomo che vendeva una zuppa di pasta giapponese nella sua bancarella a Kyoto. Studiò senza sosta il buon sapore della sua zuppa. Ogni giorno cambiava la miscela della zuppa usando nuove spezie. Chiedeva agli studenti che mangiavano da lui la loro opinione e osservava la loro reazione per trovare il sapore migliore e più gradito dai clienti. Inventò poi una zuppa che non era solo gustosissima, ma anche ottima per la salute. Dal giorno in cui aprì il primo negozio il numero di negozi aumentò velocemente nel Kansai (nella zona di Osaka) e nel Kanto (nella zona di Tokio). Faceva una zuppa inconfondibile e unica! Aveva deciso di cucinare la zuppa migliore del Giappone mettendosi questo obiettivo per il 21. secolo. In 20 anni la sua zuppa divenne famosa in tutto il Giappone e amata da tutti.



Queste persone ci misero solo 20 anni. C’è una grande differenza fra vivere con un obiettivo ed un’immagine chiara del futuro o vivere senza alcuna idea. L’entità di questa differenza si manifesterà chiaramente fra venti anni. C’è una differenza enorme fra coloro che hanno vissuto con un’idea precisa del loro futuro come per esempio quanto si vuole vivere (come le gemelle Kin e Gin) e coloro che non lo hanno fatto.



Concludendo il prof Tonegawa sostiene che per entrare nel mondo dei 7,5 HZ si devono applicare questi due metodi: 1. Ricordarsi eventi piacevoli e 2. Immaginare il futuro desiderato. Questo atteggiamento è come praticare una fede, perché si tratta di guardare il proprio cuore per dipingervi il disegno del proprio futuro.



Però una tale fede sarebbe inutile se si pregasse un Dio per ottenere aiuto, perchè questo non ha niente a che fare con la frequenza di 7,5 HZ. Il professor Tonegawa dice che l’atteggiamento migliore nella fede è riflettere per ricordare eventi felici e gioiosi e immaginare concretamente un futuro desiderabile. I membri della Soka Gakai praticano una tale fede. Quotidianamente praticano davanti al loro oggetto di culto, il Gohonzon. Il Gohonzon non è per loro un dio o Budda da adorare. Si tratta di loro stessi. La preghiera dei membri della Soka Gakkai significa osservare la propria mente. In questo punto la Soka Gakkai si distingue molto da altre comunità religiose. Alcune sostengono cose strane come: “ Se preghi con piena concentrazione, i caratteri inizieranno a muoversi” oppure “ potrai udire la voce del Budda” ecc. Queste affermazioni vanno contro il buon senso e la scienza. Non saranno stati i caratteri a muoversi, ma piuttosto gli occhi dei fedeli. Nessuna statua di Budda di legno o metallo inizia a parlare. Se qualcuno ha udito una voce, l’avrà immaginato. Infine conta solo come si fa lavorare il proprio cervello – come lo si sintonizza con la frequenza dell’universo.



Non serve a niente praticare religioni occulte, ove si muovono caratteri o le statue di Budda parlano. Non serve nemmeno cambiare l’aspetto del proprio corpo attraverso metodi superstiziosi per superare il Karma negativo e per diventare felici. Ciò che serve per diventare felici è preoccuparsi attivamente e concretamente di muovere le onde cerebrali verso lo stato ottimale. I membri della Soka Gakkai fanno questo tutti giorni. La pratica della loro fede corrisponde al pensiero del professor Tonegawa. I suoi pensieri si basano sul punto di vista di uno scienziato, di un fisico.

Ora vorrei esporre come il CUORE viene visto dal punto di vista della psicologia.



Dal punto di vista della psicologia



La psicologia è la scienza che studia la profondità del cuore umano. Discerne fra il piano della coscienza e quello dell’inconscio. La psicologia studia il mondo dell’inconscio. Anche la religione studia questo campo perché si occupa della profondità del cuore. Sulla psicologia si tengono anche discorsi nelle università. Le religioni non sono ben viste nella società perché ce ne sono troppe e molte di esse sono dubbiose e disoneste. Perciò conviene abbracciare religioni che vengono riconosciute sia dalla scienza che dalla psicologia. In tutto il mondo c’è un’unica religione che viene riconosciuta pubblicamente dalla psicologia moderna: La Soka Gakkai. Ora spiegherò perché.



“La società di psicologia degli Stati Uniti” è una comunità scientifica che gode di grande prestigio e autorevolezza in tutto il mondo. E’ composta da selezionati Premio Nobel, professori universitari e psicologi. E’ la prima associazione scientifica nel mondo, i cui membri sono soltanto 300 dei migliori studiosi. In occasione dell’assemblea generale a San Francisco (12 agosto 1996) il presidente della comunità dott. Seligmann spiegò: “Il 21. secolo è l’epoca del cuore. Il cuore è l’oggetto, che viene trattato dalla religione come da noi, ma c’è un’unica comunità religiosa, che tratta il cuore con lo stesso atteggiamento come lo facciamo noi. E noi vorremmo collaborare con questa comunità. La sua sede è in Giappone e si chiama Soka Gakkai. Perciò vogliamo fare del 21esimo secolo un’epoca in cui la Soka Gakkai e noi, la società di psicologia di tutta l’USA, diventiamo un’unica cosa, quindi il secolo dell’unione delle due realtà.”

Dopodichè nell’anno seguente venne tenuta l’assemblea generale a Chicago, alla quale vennero invitati alcuni professori dell’Università Soka. Insieme si iniziò a studiare il Gohonzon, l’oggetto della fede della Soka Gakkai. Quindi “The Association of Psychologie of all United States” e la Soka Gakkai stanno esaminando insieme il Gohonzon. Ci sono dei buoni motivi per cui questa associazione riconosce soltanto la Soka Gakkai.



Sia la psicologia che la religione studiano il cuore, ma il pensiero di base non è lo stesso. La psicologia, che si occupa della profondità del cuore umano, parte dalla convinzione che gli uomini siano originariamente forti, molto forti. Anche il fisico professor Tonegawa condivide questa opinione, perché parte dal presupposto che gli esseri umani hanno la frequenza di 7,5 HZ e possono quindi ottenere lo stato vitale più alto. Le persone hanno forze e capacità straordinarie, ma per vari motivi queste difficilmente emergono. Quando si eliminano le cause di questi impedimenti, si può raggiungere lo stato più alto – la vibrazione di 7,5 HZ. Il metodo è: ricordi felici e proiezioni future felici.



Il punto di vista della religione invece è diverso. Ci sono varie religioni come il cristianesimo, l’islam ecc. Hanno un’idea molto chiara rispetto agli esseri umani. Insegnano infatti che gli uomini sono deboli, esseri minuscoli e impotenti. Per questo motivo la loro mancanza di forza necessiterebbe di un’esistenza potente. Il dio è considerato l’entità grandiosa e assoluta. Così l’oggetto di culto di quasi tutte le religioni - a parte quello della Soka Gakkai – è al di fuori dell’essere umano. Sia nel cristianesimo che nell’islam dio è l’oggetto di culto. Dio è perfetto. Gli uomini si possono avvicinare a dio, ma non possono diventare dio essi stessi. Gli uomini possono pregare per la sua misericordia, sperare nella redenzione e nel conforto.

Anche nel buddismo spesso si trova lo stesso atteggiamento. Il Budda di Nara in Giappone è la statua di budda più grande del mondo – si tratta di Shakyamuni Budda. Più ci si avvicina alla statua più essa diventa colossale e grande, come se ci volesse dimostrare: Gli uomini sono piccoli, il budda è grande. Sembra così immenso e solenne per farci sentire che possiamo chiedergli aiuto. L’oggetto di culto delle scuole Nembutsu, Jodo e vera Jodo è il budda Amida. E’ un budda strano, non vive in questo mondo, ma nella pura terra di occidente al di fuori della nostra terra. I preti della scuola Nembutsu Shinran e Honen dicono che noi uomini possiamo essere felici solo quando rinasciamo nella terra in cui vive il budda Amida. La terra sulla quale viviamo ora sarebbe impura, perciò non servirebbe a nulla sforzarsi. Consigliano di recitare Nam-Amida-Butsu per rinascere nel paradiso della pura terra Jodo. Il budda Amida viaggia sulle nuvole. Ragioniamo un po’: Le nuvole sono composte di vapore acqueo, quindi questa storia è ovviamente inventata. Non esistono prove riguardo all’esistenza del paradiso della pura terra. Nessuno ha mai incontrato il budda Amida. Anche la scuola del buddismo Shingon è una religione strana. Il loro oggetto di culto è il budda Dainichi. E’ forte perché è trasparente. Si dice che questo Budda protegga le persone quando guidano la macchina. Si pensa che questo budda mostri la sua forza soprattutto quando le persone si muovono attraverso il tempo e lo spazio. Il monte Narita nella prefettura di Chiba è la Mecca della scuola Shingon. Per questo motivo in molte auto del Giappone c’è l’amuleto del monte Narita come protezione contro gli incidenti d’auto. Ma la statistica mostra che la maggior parte degli incidenti d’auto succede proprio nella prefettura di Chiba, nonostante, grazie alla protezione del budda, dovrebbero accadere meno incidenti in quella zona. Questa è veramente una strana storia. La seconda città riguardo alla statistica degli incidenti stradali è Kawasaki nella prefettura di Kanagawa, lì si trova il tempio della scuola Shingon “Kawasaki-Taishi” (grande sacerdote).



La fede della comunità religiosa della Soka Gakkai è molto diversa. Non si cerca l’oggetto di culto al esterno di se stessi. L’obiettivo della pratica sta unicamente nell’osservazione e fortificazione di se stessi. Ci si sforza ad aprire il proprio potenziale. Si cerca di estrarre la forza del Budda e delle funzioni protettive da dentro se stessi. Su questo punto la Soka Gakkai concorda totalmente con la “società di psicologia degli Stati Uniti”.

L’insegnamento della psicologia è chiaro e facilmente comprensibile. Secondo la psicologia si può paragonare il cuore con una casa, che ha sei piani sopra la terra e tre piani sotterranei, quindi nove piani in totale. I sei piani sopra la terra fanno parte degli strati del conscio ed i tre sotterranei del inconscio. Il mondo invisibile dell’inconscio gioca un ruolo determinante nella nostra vita. Dato che la nostra fortuna o sfortuna vengono determinate da come sono costruite questi strati nella profondità della nostra vita, sia la psicologia che la religione si occupano di questi strati dell’inconscio. La psicologia ha già spiegato molto precisamente questa parte del nostro cuore. Nonostante noi parliamo sempre di cuore, in realtà si tratta del funzionamento del nostro cervello, come spiega il professor Tonegawa. Gli stati del cuore sui quali la psicologia ha messo luce sono i seguenti:



Il primo piano sotterraneo è la zona più vicina agli strati del Conscio. Nella psicologia questa parte del cuore viene chiamata inconscio “individuale”. Il secondo piano sotterraneo ha la stanza più grande è viene chiamato inconscio “collettivo”. Il terzo piano sotterraneo è più lontano dal conscio, cioè sul fondo degli strati inconsci. Nella psicologia si parla “del Se; chi ha studiato psicologia conoscerà questi termini benissimo.



L’inconscio individuale delinea le particolari caratteristiche di una persona, e viene sostenuto dallo strato del inconscio collettivo. Questo secondo strato è estremamente importante, perché vi si trova il deposito di tutti i nostri pensieri e delle nostre convinzioni. In questa grandissima stanza – che in realtà sta nel nostro cervello – sono memorizzati tutti gli eventi del passato della nostra vita; vi si trova tutto ciò che abbiamo visto, udito e dimenticato senza alcuna eccezione. Per fare un esempio: Nessuno si ricorda cosa ha fatto oggi 15 anni fa, almeno che questo giorno non sia stato il compleanno o il giorno del matrimonio. La nostra memoria perde un evento dopo l’altro, ma l’inconscio collettivo, nel secondo piano sotterraneo, memorizza tutto, anche gli eventi da noi dimenticati. E non solo le nostre memorie, ma anche tutte le idee e convinzioni dei nostri genitori, nonni, antenati, antenati lontanissimi e perfino di quelli che hanno vissuto migliaia di anni fa. La parola moderna per questo fenomeno si chiama fattori genetici, che vengono poi ereditati dai nostri discendenti. Perciò la psicologia sostiene che la vita di una persona dipende dallo stato del secondo strato del sotterraneo – l’inconscio collettivo. Con questo strato dio o Budda non hanno quindi niente a che fare. Lo stato dell’inconscio collettivo nel secondo piano sotterraneo decide sulla vita di una persona.



Lo psichiatra svizzero prof. dott. Jung ha esplorato l’inconscio collettivo e grazie a questa scoperta egli fa parte dei tre scopritori più grandi del mondo. Gli altri due sono Newton, che ha scoperto la gravità universale e Galileo che scoprì il movimento della terra attraverso la sua teoria eliocentrica. Il prof. Jung invece intuì che i cambiamenti nella vita di una persona vengono influenzati fortemente dall’inconscio collettivo. Divise i cambiamenti di vita nelle seguenti tre categorie: 1. simpatia e antipatia nei confronti delle persone che si incontrano; 2. quali tipi di incidenti, malattie e problemi si subiranno e quando si muore; 3. valore e senso della propria vita.



Ci sono persone per le quali nutriamo simpatia dal primo incontro, mentre nutriamo antipatia per altri anche se non c’è un motivo preciso. Ciò accade perché abbiamo adottato il modello o l’“immagine” del nostro antenato, che magari morì con il pensiero di non perdonare mai questa persona. D’altro canto abbiamo adottato anche “immagini” in cui i nostri antenati venivano trattati con amore e premura, in modo che incontri con altri risultano molto piacevoli già prima di parlarci. Questo incontro può diventare un rapporto di amicizia. Nell’ incontro uomo-donna può nascere il fenomeno del colpo di fulmine. Questo è il motivo per cui un marito che incontra una donna che tocca profondamente il suo inconscio collettivo, può abbandonare la sua famiglia da un giorno all’altro.

Ma non preoccupatevi, perché la psicologia moderna offre anche dei metodi che aiutano ad evitare che ciò accada.



C’era un deputato nella prefettura di Tochigi dal nome Funada; era una persona così capace, che lo si riteneva uno dei prossimi candidati per il posto del primo ministro. Aveva una splendida famiglia con una moglie meravigliosa. I suoi aiutanti per le elezioni erano contentissimi di lui e non avevano nulla da criticare. Ma appena incontrò una delegata nel parlamento – la sig.ra Hata – buttò via tutto per lei, lasciò la sua famiglia per poter vivere con lei. Questo caso entrò nella storia della politica come “paradiso perduto”. Entrambi persero le elezioni e andarono a vivere in un piccolo appartamento in affitto. L’incontro fra loro due fu così forte da farli sacrificare tutto. Questo è il potere dell’inconscio collettivo. Così accade anche che un uomo sparisca dopo aver incontrato una barista che tocca il suo inconscio. Questo ovviamente non vale solamente per gli uomini ma anche per le donne. Anche loro sono capaci di lasciare tutto per una scappatella.



L’inconscio collettivo influenza anche il modo in cui si vivono gli incidenti. Alcune persone ne vivono molti, altri quasi per niente. Anche questo è un tema molto discusso dalla psicologia. Uno scienziato ha studiato il passato della famiglia di un uomo, che ha spesso incidenti, e ha scoperto, che anche i suoi antenati subivano frequenti incidenti. Lo psichiatra ha studiato gli antenati di quel uomo fino ad arrivare all’era EDO. I suoi antenati spesso erano morti in incidenti cadendo dal cavallo, sbattendo contro una lettiga ecc. Nella seguente era MEJI alcuni dei suoi antenati morirono cadendo dal Jinrikisha (un carro trainato da un uomo) o investiti da un veicolo a vapore. Così lo psichiatra scoprì che molti dei suoi antenati erano stati uccisi da veicoli ed il nostro uomo aveva adottato l’inconscio collettivo della famiglia.

Lo stesso principio vale per le malattie. Accade spesso che i membri di una famiglia e i loro antenati muoiano per la stessa malattia. Secondo le statistiche che si basano su uno studio di almeno 10 generazioni gli antenati delle persone in questione erano defunti mediamente alla stessa età.

Anche nel caso dei divorzi si è visto che alcuni degli antenati di un’unica famiglia avevano divorziato nello stesso periodo dopo il matrimonio. La psicologia ha dimostrato che le persone agiscono secondo il mondo dell’ inconscio collettivo. Quindi non si può contare sulle belle parole o le minacce di alcune religioni; nemmeno talismani o amuleti ci possono proteggere. In questo caso il nostro inconscio collettivo si è programmato in modo da farci ingannare facilmente.

La psicologia ha scoperto tutto quello che sta nella sfera collettiva nel secondo piano sotterraneo – quali malattie si avranno, chi si incontra e quando si muore. Nulla accade a caso.



La stessa cosa vale anche per il resto della nostra vita. Mettiamo che una persona dica di aver fatto enormi sforzi per entrare nell’università migliore di Tokio per diventare medico. Guardiamo invece la vita dei suoi antenati, scopriamo che molti di loro erano medici. Quando invece si cerca di vivere contro il proprio inconscio collettivo adottato dai propri antenati non funziona così bene. C’è l’esempio di uno studente che nelle prove preliminari per l’ammissione a questa università ottenne dei risultati così buoni che fu sicuro quasi al 100% che sarebbe stato ammesso. Il giorno della prova finale invece ebbe un incidente od una malattia per cui non riuscì. Come se il suo inconscio collettivo avesse suggerito che questa non era la sua strada. Il suo inconscio collettivo andava in un’altra direzione. Questo è il risultato degli studi della psicologia.



Il prof. Jung, che scoprì questa parte collettiva del inconscio, più tardi si ammalò di schizofrenia. Fu curato nell’ ospedale dai suoi alunni, ma i loro sforzi furono inutili. Molti dei suoi antenati erano morti di malattie simili. Così anche nel caso suo l’inconscio collettivo aveva giocato un ruolo fondamentale. Jung rifletté a lungo e constatò: “Il collettivo è terribile”. Per una persona normale la storia finisce qui, la sua invece no, perché egli cercò un modo per modificare il suo inconscio collettivo. Infine giunse al terzo piano sotterraneo al di fuori del inconscio collettivo: Il Sé. Il sé, la terza parte del inconscio, è il mondo che non viene influenzato dalle tendenze accumulate nel passato. Gli uccelli migranti per esempio volano dalla Siberia al Hokkaido e ritorno evitando tutti gli ostacoli e rischi, nonostante non sappiano nulla di geografia e meterologia. Hanno queste capacità attingendo al Sé. I salmoni tornano al loro luogo di nascita. Salgono le correnti calde e ritornano sempre poco prima di incontrare quelle fredde.

E allora com’è il “sé” degli esseri umani?



Gli uomini nascono originariamente dotati della miglior frequenza di 7,5 HZ – lo stato vitale più alto. Eravamo in uno stato felice ed in totale armonia con l’universo. Perché non si sa, ma un giorno tutti ci siamo addossati il collettivo opprimente e triste, cosicché ora la frequenza di 7,5HZ sembra irraggiungibile. E crescendo diventa sempre più difficile. Ciò che stupisce è che l’oscillazione di 7,5 HZ si manifesta quando viene stimolato l’emisfero destro del cervello. L’emisfero destro gestisce il mondo della gioia e della gratitudine. Il “Sé” funziona nell’emisfero destro del cervello. Al sinistro appartengono invece la lamentela e la sofferenza. Più lavora l’emisfero sinistro, più sarà difficile attingere al “Sé”.



Il prof Jung, che soffriva della sua malattia si concentrò su questo “Sé” e sviluppò il suo metodo, proprio come il prof. Tonegawa. Il Prof Jung sviluppò i seguenti tre metodi:

Le capacità umane funzionano esclusivamente nei sei sensi, ossia vista, udito, tatto, gusto e olfatto..e pensiero. Il Prof Jung sviluppò i suoi metodi attraverso questi sei sensi per trovare il miglior luogo del sé. I metodi consistevano nel usare gli organi OCCHI e ORECCHIE e l’emisfero destro del cervello. Si può accedere direttamente al terzo piano sotterraneo usando questi tre contemporaneamente. Come?



Inizialmente con gli occhi: Osservando qualcosa, stimoliamo il nostro inconscio. Gli occhi hanno un potere enorme per influenzare il nostro inconscio. A seconda di quello che vediamo, cambia ciò che emerge dall’ inconscio. I bambini si rallegrano vedendo dei giocattoli, noi adulti quando vediamo soldi o vinciamo al lotto. Come sappiamo, la televisione ha un influenza enorme. Quando congiungiamo le mani tenendo lontani solo i due indici, guardando nel loro centro, i due indici si avvicinano fra di loro senza che lo dobbiamo fare consapevolmente. Questo è il potere dei nostri occhi – sono in grado di guidare il movimento delle dita. A seconda di quello che vediamo, stimoliamo sia il Sé che il “collettivo”. Se per questo motivo vediamo solo cose poco piacevoli, anche l’espressione del nostro viso diventa altrettanto sgradevole. Quando si vedono continuamente cose spiacevoli, anche il modo di camminare ne viene influenzato e la postura diventa triste. Cosa dovremmo guardare allora? Dovremmo guardare il nostro “Se”.



Il miglior metodo per vedere il nostro Sé è guardare scritture. Le cose concrete non sono adatte perché emanano immagini chiare e concrete da se stesse. Una volta si usava lo specchio per osservare il “Sé”. Ma ciò non aiuta nella psicologia, perché si iniziò poi a truccarsi vedendo difetti dappertutto. Per osservare il Sé profondo è più utile guardare delle scritture. L’oggetto di culto della Soka Gakkai – il Gohonzon, che viene studiato dalla “società di psicologia degli Stati Uniti” – è composto da caratteri. Il Gohonzon è altresì composto da tre piani. I caratteri Nam-Myoho-Renge-Kyo al centro rappresentano il terzo piano sotterraneo ossia il Sé. Attorno ci sono iscritti i caratteri che simbolizzano alcune personalità – dai Budda e Bodisattwa fino al re demone e le persone malvagie. Questi esprimono il secondo piano del sotterraneo, il mondo del inconscio collettivo. Nei quattro angoli del Gohonzon sono iscritti i quattro re celesti. Essi rappresentano l’inconscio individuale del primo piano sotterraneo, ossia le caratteristiche dell’ individuo. I quattro re celesti - Koumoku, Tamon, Zochou e Jikoku – significano vedere, udire, non errare e proteggere. Cosa si vede, sente, non si sbaglia e si protegge? Le caratteristiche personali di ogni individuo. Per questo motivo si dovrebbe guardare il Gohonzon in maniera tridimensionale: Da davanti verso la profondità di una caverna o dall’alto in una vallata. Quindi bisognerebbe guardare il Gohonzon come se Nam-Myoho-Renge-Kyo al centro fosse prospetticamente più in profondità. Contemporaneamente bisogna recitare Nam-Myoho-Renge-Kyo in modo da far emergere il migliore e più profondo stato del Sé. In questo modo la pratica acquista tutta un’altra forza.



Veniamo ora all’udito: Anche le orecchie hanno il potere meraviglioso di risvegliare il nostro inconscio. Provate a sussurrare nel orecchio del vostro vicino per esempio: “Lei ha una faccia strana”. Sicuramente il suo umore peggiorerà anche se è solo un esperimento. Quando ascoltiamo una trasmissione alla radio succede che nonostante sappiamo che gli speaker leggono solo un copione possiamo reagire con lacrime di gioia o rabbia. E questo accade perché la voce alla radio ha stimolato il nostro inconscio. Una volta in Giappone è capitato che quando alla radio davano il dramma d’amore “Qual è il tuo nome?” tantissimi ascoltatori in tutto il paese provavano batticuore e piangevano dalla commozione. La stessa storia venne poi trasmessa anche in TV, ma l’effetto non fu lo stesso. Questo perché l’effetto delle immagini è molto più forte attraverso l’udito. In questo modo ognuno forma una sua “immagine” incisiva nel cervello. E’ estremamente importante cosa si ode.



Le cose migliori per l’emisfero destro del cervello sono quelle che danno più gioia e più stimoli. Questo emisfero preferisce udire parole di gratitudine “mille grazie”. Quando una persona sente parole di gratitudine, il suo emisfero destro diventa altamente attivo. Quello sinistro invece non reagisce proprio, perché è il luogo delle lamentele e del dolore. Le persone sono molto felici quando qualcuno ringrazia, perché ciò attiva l’emisfero destro e ci si avvicina alla frequenza di 7,5 HZ. In questo modo le persone sono più gioiose e più felici.



Nam-Myoho-Renge-Kyo – scritto al centro del Gohonzon – è una frase indiana scritta in Kanji (caratteri cinesi). In lingua indiana si dice “Nam-Sad-dharma-pundarika-sutram” che in forma abbreviata vuol dire “grazie”. E’ quindi una parola di gratitudine. Ovviamente ogni singolo carattere ha un significato profondo, ma riassumendo significa “mille grazie”, è però un grazie milioni di volte più profondo/forte di uno normale. Molti anni addietro un giapponese di nome Nichiren definì “Nam-Myoho-Renge-Kyo” come espressione della vibrazione migliore.

Significa: “Grazie di cuore, ringrazio dal profondo del cuore.”



A proposito - l’espressione “Nam-Amida-Butsu”, che in Giappone si sente spesso, significa “aiuto”. Cioè un’espressione lamentosa con il significato: “Caro Budda Amida, aiutami per favore.” Dato che lamentele e dolore fanno parte dell’emisfero sinistro, non si può stimolare la frequenza di 7,5 HZ, quindi non serve a nulla invocare Nam-Amida-Butsu. Anzi – questo ci allontana dal nostro “Sé”. “Nam-Myoho-Renge-Kyo”, essendo la parola della gratitudine, stimola invece l’emisfero destro, facendo emergere il “Sé” inconscio e facendoci avvicinare allo stato ideale della frequenza di 7,5 HZ.





La fede come pratica



In base alle due spiegazioni dal punto di vista della fisica del professor Tonegawa e della psicologia del professor Jung possiamo riflettere su come dovrebbe essere una fede corretta. Su questa base viene la conclusione che sarebbe meglio, ossia non c’è altro modo, che praticare con l’atteggiamento di fede della Soka Gakkai, come consiglia anche la “società di psicologia degli Stati Uniti”. Perché l’atteggiamento lamentoso di chiedere aiuto ha solo effetti negativi e ci allontana sempre più dalla migliore vibrazione della vita che abbiamo a disposizione, perché attiva solo l’emisfero sinistro.



Bisogna attivare l’emisfero destro! E per fare questo ci vuole l’atteggiamento di fede della gratitudine che stimola l’emisfero destro. Coloro che recitano Nam-Myoho-Renge-Kyo quotidianamente, come i membri della Soka Gakkai, ripetono continuamente l’espressione della gratitudine e stimolano quindi il terzo piano sotterraneo, il “Sé”, un luogo pieno di gioia e felicità.



Un neonato vive soprattutto nel mondo della gratitudine e della gioia, cioè nel mondo della felicità. Questo stato è la base dei sentimenti umani. La frequenza 7,5 HZ è la vibrazione di base degli esseri umani. Ripeto: Il modo migliore per far emergere questo stato, per attivare l’emisfero destro, è esprimere ripetutamente parole di gratitudine.



Come e per che cosa possiamo ringraziare, per attivare la gratitudine nel miglior modo possibile?

Ci sono tre modi:



1. Bisogna ringraziare per le cose per cui bisogna avere gratitudine.

2. Ringraziamo anche per ciò che in realtà che non ci evoca gratitudine per niente.

3. Ringraziamo per il futuro.

Pregando in questo ordine ci sentiremo incredibilmente forti. Altrimenti può anche succedere che nonostante si abbia recitato un ora di Daimoku (Nam-Myoho-Renge-Kyo) con forza, ci si senta sfiniti e stanchi.



Ci sono delle persone che durante la recitazione improvvisamente sentono il bisogno di pulire il Butsudan (l’altare per il Gohonzon). O peggio ancora sono quelli che si alzano di scatto come se si fossero ricordati qualcosa di importante iniziando – mentre la loro bocca ancora recita il Daimoku – a sistemare delle cose per poi tornare davanti al Gohonzon continuando come se nulla fosse successo. Questo accade, perché usano l’emisfero sinistro per recitare.



E’ indispensabile usare l’emisfero destro del cervello. Ho già detto che per riuscire a fare ciò bisogna usare gli occhi e le orecchie. Usando l’emisfero destro, sarà facile recitare molto Daimoku.

Ora vediamo come si fa ad usare l’emisfero destro del cervello durante la recitazione.



Il primo grado della gratitudine comprende la preghiera per ciò per cui bisogna ringraziare.



Come già detto, non va bene pregare in questo modo: “Per favore Gohonzon aiutami”. In questa preghiera esprimete solo la vostra lamentela che viene dall’emisfero sinistro e fa parte dell’inconscio collettivo. In quasi tutte le confessioni religiose si prega con questo tipo di atteggiamento. Dobbiamo smettere a fare così. Invece dobbiamo ricordarci le tante cose per le quali dobbiamo ringraziare come per esempio: Questa cosa bella mi è successa, questa persona mi ha sostenuta ecc… Pezzo per pezzo, uno dopo l’altro – non importa come e quanto piccoli ed insignificanti possano sembrare – torneranno tutti i ricordi positivi e possiamo ringraziare per essi. Non importa ringraziare ripetutamente per le stesse cose; bisogna sempre rafforzare ed esprimere la nostra gratitudine. Ci sentiremo subito meglio quando, mentre recitiamo, ricordiamo tutto quello – sempre il più possibile – per cui dobbiamo essere grati e ringraziamo. Sentiremo chiaramente di stare meglio perché abbiamo stimolato l’emisfero destro e saremo più allegri e più felici.



Il secondo grado della preghiera della gratitudine riguarda tutto ciò che non ci fa sentire gratitudine per niente. Se avete una grave malattia, pregate con profonda gratitudine per la vostra malattia: “Sono profondamente grato, perché in questo modo posso cambiare il mio Karma, il mio inconscio collettivo!” Recitate in questo modo anche per i problemi nel vostro matrimonio. Quando uno dei figli non vuole più andare a scuola e non vuole fare nulla, quando siete disoccupati o quando avete grossi problemi di rapporto – per tutti i dolori e le sofferenze - ringraziate in questo modo: “Grazie che mi sono ammalato!” Non pregate “Per favore, il Gohonzon possa guarire la mia malattia!” Questo tipo di preghiera in cui si supplica per la grazia non aiuta perché nasce dalla lamentele e dal piagnucolare. La preghiera durante la recitazione del Daimoku deve nascere dalla gratitudine. Dovremo recitare con gratitudine per tutti i problemi come: “Sono grato per la situazione che mio figlio non va più a scuola”, “ringrazio che non vado più d’accordo con mio marito” ecc… – questo tipo di preghiera è giusto e otterrà risposta.



Se avete una vecchia vicina antipatica recitate “Cara signora, la ringrazio di cuore!”; se soffrite per vostro marito o avete difficoltà con un figlio la preghiera giusta è: “Tesoro ti sono grata!” o “caro Taro, ti devo proprio ringraziare!” Con questo atteggiamento di gratitudine potete superare il vostro inconscio collettivo tramandato da generazione a generazione – detto buddisticamente il vostro Karma – nella vostra generazione. Anche lo psicologo prof Jung dice che questo atteggiamento è determinante.



Nella terza fase dovreste ringraziare per il vostro futuro. Bisogna immaginare il proprio futuro come lo si desidera. Formate questa “immagine” finche non avete superato il vostro attuale problema che sembra impossibile e duro da schiodare. Decidete in che giorno/mese/anno lo avrete superato. Non importa se il vostro medico ha detto che la vostra malattia è inguaribile, voi decidete quale giorno/mese/anno l’avrete guarita. Fate un passo ulteriore e formulate la vostra preghiera nel passato: “La mia malattia è stata guarita!” Prof Jung disse che ritenere una cosa per già accaduta è la cosa più effettiva. L’idea di prof Tonegawa è la stessa.

Si dice che il presidente della SGI, Daisaku Ikeda, abbia già disegnato e colorato “l’immagine” della Soka Gakkai fra 500 anni in maniera completa. Nel suo cuore avrebbe già iniziato ad immaginare la Soka Gakkai dopo 500 anni.



Per riassumere: Decidete voi stessi quando avrete superato le sofferenze per i figli, rapporti umani, malattia – insomma tutto quanto – il giorno esatto e create “l’immagine” che avete superato tutto, formulate la preghiera nel passato (già accaduto) e ringraziate per questo.



Con questo metodo il professor Jung riuscì a guarire la sua malattia, la schizofrenia. Ringraziò per “l’immagine” della sua guarigione e di fatto guarì. Era grato per tutto, anche per quello che non aveva ancora superato e proprio per questo riuscì a superare tutto – ritenendolo superato. In questo modo si può realizzare tutto senza dubbio, perché la zona del “Sé”, che si trova nel terzo piano sotterraneo del nostro inconscio ha una forza immensa. Ha la forza di cambiare tutto. Questa forza così incredibilmente grande si trova nella frequenza di 7,5 HZ.



Quando si aggiungono poche gocce di inchiostro rosso in un bicchiere, l’acqua all’interno diventa completamente rossa. Anche cambiando bicchiere il colore dell’acqua non cambierà – rimarrà rosso per quanto si possa cambiare bicchiere. La stessa cosa vale per l’inconscio collettivo. Si rimane sempre influenzati dal secondo piano sotterraneo. Ma quando si butta l’acqua dal bicchiere in un contenitore più grande pieno d’acqua (tipo un secchio) il colore rosso sarà visibile solo per un momento e poi sparirà completamente perché si mischia con tanta acqua pulita. Lo spazio del terzo piano più profondo, il “Sé” è un contenitore così grande.



Immaginate una piscina piena d’acqua. Il nostro inconscio collettivo può essere paragonato con il bicchiere d’acqua con il colore rosso. Il colore non ha importanza, può essere rosso o nero. Il Karma di ognuno ha un colore diverso, anche quello collettivo. Il colore sparisce immediatamente quando lo si butta in una piscina. Il colore c’è ancora, ma non lo si vede, perché è talmente insignificante quasi inesistente. L’inconscio collettivo che ha fatto così tanto soffrire una persona è stato distrutto. L’inconscio collettivo della sofferenza non esiste più. Questo assomiglia all’immagine della medicina in cui le cellule cancerogene sono state “mangiate”. In altre parole: L’inconscio collettivo è diventato pulito, bianco.



Negli USA si usa il seguente metodo per malati di tumore nello stadio terminale: Si lascia disegnare al malato un immagine, in cui i leucociti mangiano le sue cellule cancerogene. Questo è considerato un metodo di guarigione.



Così anche la preghiera al Gohonzon per la guarigione dalla malattia dal punto di vista della medicina non è infondata o non-scientifica. Non è raro che i membri della Soka Gakkai superino tumori, è ormai un’esperienza normale con il Gohonzon.



Dato che si può guarire dai tumori, la guarigione di altre malattie è scontata. Anche la Neurodermatite può essere guarita. Visualizzate l’immagine del vostro futuro: Quando soffrite per essere ricaduti dopo la dieta immaginate di non avere più questo problema. Quando desiderate sposarvi visualizzate l’immagine del partner ideale, immaginate che state seduti uno accanto all’altro e ringraziate per questo ritenendo questa immagine per reale, per accaduta. E così accadrà. E un’altra cosa rispetto al desiderarlo semplicemente, perché desiderarlo e basta fa parte dell’emisfero sinistro.



Riassumiamo: Mentre recitate Nam-Myoho-Renge-Kyo provate per favore gratitudine per la situazione nella quale vi trovate e ringraziate per l’immagine del futuro esprimendolo nel passato perché accadrà senz’altro. Quando soffrite per vostro marito ringraziatelo dal profondo del cuore e poi ringraziate per il futuro con l’immagine che lui sia diventata una persona meravigliosa. Cambierà senza dubbio. Non dovete desiderare che cambi, perché vi porta nell’emisfero sinistro, proprio perché cercate un aiuto esterno. Disegnate







l’immagine che lui è cambiato nella vostra testa. Ritenetelo un fatto compiuto e ringraziate per questo quando recitate.



Perché le cose accadono quando si prega in questo modo?

Il motivo è il terzo piano sotterraneo dentro di noi, il “Sé”, che fa parte del mondo della vibrazione di 7,5 HZ, che secondo il prof Tonegawa può influenzare con le sue onde anche il “Sé” di un’altra persona. Siamo felici quando qualcuno ci ringrazia perché il “Sé” di entrambi è unito in profondità. Questo non vale solo per gli esseri umani, ma anche per i cani ed altri animali. Il cane gioisce quando viene lodato. Nonostante non comprenda le parole di lode, è in grado di percepire che viene lodato. Lo sanno tutti quelli che hanno un cane. L’onda o la vibrazione della nostra vita si trasmette ad un altro. Si trasmette la vibrazione/onda della gratitudine al cane – non le parole. Tutti i cani lodati gioiscono, sia che vengano lodati in inglese, giapponese o coreano, perché percepiscono la vibrazione della gratitudine. La vibrazione del nostro “Sé” agisce sul “Sé” dell’altra persona. Anche se l’altro non ne è consapevole il “Sé” del suo inconscio oscilla insieme al vostro, facendolo cambiare. Anche se l’altro non sa che pregate per lui, le vostre vibrazioni attivano il suo “Sé” facendolo entrare nel conscio. Questo non vale solo per vostro marito. Tutti i rapporti umani che vi fanno soffrire vengono superati con lo stesso principio. Non c’è alcun dubbio.



Mettiamo il caso che domani mattina dobbiate fare un lavoro sgradevole, o che dobbiate incontrare una persona sgradevole; non avete voglia di partecipare alla riunione di domani, l’interlocutore è burbero e di vedute strette. Create mentre recitate Nam-Myoho-Renge-Kyo “l’immagine” giusta: Potete comunicare nello stato migliore, sbrigare il lavoro allegramente e godervi il cafè perché lui non ha detto nulla di antipatico. Con l’immagine che è stato già così pregate in questo modo: “Sono molto grato e felice che sia andata così.” La riunione sarà molto diversa dal solito. L’effetto di questo tipo di preghiera è ancora più evidente quando lo si ripete ogni volta. L’incontro con questa persona diventerà un evento gioioso. Quando continuate a creare le “immagini” future dell’ incontro con questa persona e ringraziate per la realizzazione, il risultato del cambiamento sarà incredibilmente grande.



L’imbianchino del “Painthaus”, il venditore di Yakitori di “Yoro-no-taki” ed il cuoco della zuppa di pasta unica, che ho menzionati all’inizio di questo discorso, hanno recitato in questo modo. Sono membri della Soka Gakkai. La moglie del calcatore Ronaldo pratica e lui è rifiorito. La stessa cosa vale per Roberto Baggio dall’ Italia.

E’ sufficiente che una persona della famiglia inizi a praticare. Le sue vibrazioni si trasmettono su moglie/marito, figli e genitori. Tutti cambieranno sempre di più, lo si può vedere e sentire.

Il successo di queste persone deriva dal fatto che non pregavano per la grazia di un dio o del Budda. La loro fede non aveva niente a che fare col supplicare, lamentarsi o chiedere aiuto. Ciò fa parte dell’emisfero sinistro. Quando recitiamo dobbiamo usare l’emisfero destro del cervello, non quello sinistro, per avvicinarci allo stato della vibrazione di 7,5 HZ che possediamo originariamente. Facciamo emergere semplicemente la forza/il potere che è insito nella nostra vita in origine. Ed il metodo migliore è quello che ho descritto qui. Anche lo psicologo prof Jung vinse sulla schizofrenia pregando al suo “Gohonzon”.



Nichiren sviluppò il Gohonzon 700 anni fa. Per favore scrivete il diario del vostro futuro davanti a questo Gohonzon. Normalmente col diario si intende il passato, in questo caso invece si scrive nel proprio cuore il diario del futuro. Per favore sviluppate lo stato vitale migliore, la migliore condizione, la vibrazione ideale di 7,5 HZ.



Ripeto: In questo Buddismo non si chiede aiuto. Si ringrazia per tutto, tutti gli eventi passati, presenti e per il futuro da voi immaginato concretamente, in cui avete superato tutti i vostri problemi. Il Gohonzon esiste per questo scopo e noi usiamo i nostri occhi e le nostre orecchie per osservare noi stessi. Vi consiglio di praticare assolutamente in questo modo. I vostri desideri si realizzeranno senza dubbio e le vostre preghiere otterranno risposta se fate così.


(tina)

4 commenti:

  1. vorrei conoscere l'autore di questo scritto, grazie

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  2. idem come sopra ,e' possibile sapere la fonte di questo testo

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  3. Si per favore inserite la fonte di questo scritto. È fondamentale per proteggere la soka gakkai.
    Un membro.

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  4. Discorso del signor Akio Nakano, viceresponsabile della divisione educatori della prefettura di Chiba

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