giovedì 26 settembre 2013

IL VALORE DELLA DIVERSITA'

Qual è il modo migliore per vivere in un mondo così ricco di differenze? Mai questione è stata più attuale di questa. Per sopravvivere è necessario trovare un modo per conciliare visioni del mondo e sistemi di valori diversi tra loro. I contatti e le interazioni tra le più diverse tradizioni culturali del mondo sono infatti inevitabili, e risposte come quella di ritirarsi e isolarsi nel proprio ambiente ristretto o di uniformarsi a una serie di valori imposti dalle potenze economiche e tecnologiche sono assolutamente inadeguate. Come possiamo imparare a vivere senza sentirci minacciati dalla diversità? O a comunicare efficacemente con chi ha una visione e comprensione del mondo diversa dalla nostra? La diversità può innescare conflitti e violenza, ma anche generare reciproca creatività e progresso. Come è possibile realizzare la seconda opzione? Il presidente della Soka Gakkai Internazionale (Sgi) Daisaku Ikeda ha scritto a questo proposito: «L’insegnamento del Budda ha inizio col riconoscimento della diversità umana. […] L’umanesimo del Sutra del Loto deriva dal principio di valorizzazione dell’individuo». Secondo il Buddismo, ogni singolo essere vivente è una manifestazione unica della verità fondamentale, e dal momento che ogni persona manifesta questa verità nel suo carattere unico e peculiare, ognuno di noi rappresenta un aspetto prezioso e indispensabile dell’universo vivente. Nelle sue scritture, Nichiren Daishonin usa la metafora di diversi alberi in fiore – il ciliegio, il susino etc. – per esprimere questo principio. Ogni fiore ha un suo modo unico e sue speciali caratteristiche per manifestarsi: tali caratteristiche, insieme, creano uno straordinario ritratto stagionale di vitalità e bellezza. Nichiren descrive questo come "manifestare la propria vera natura" (in giapponese: jitai kensho). Nel Buddismo di Nichiren Daishonin, Illuminazione non significa cambiare se stessi per diventare ciò che non si è: piuttosto si tratta di coltivare le qualità positive che già possediamo. Più precisamente, attraverso la saggezza e la vitalità che riusciamo a sviluppare, possiamo fare in modo che le particolari caratteristiche che formano la nostra personalità servano a creare valore e felicità per noi stessi e per gli altri. La qualità dell’impazienza, per esempio, può essere fonte di irritazione e attrito, ma anche diventare una forte spinta per un’azione pronta ed efficace. Al centro di tutto c’è il principio che ogni persona e ogni essere vivente sono una manifestazione unica e irripetibile della forza vitale dell’universo. Partendo da questo punto di vista, ogni individuo è valutato per le sue infinite possibilità, per la sua dignità e il suo valore intrinseco e inviolabile. Ma le distinzioni di genere, etnia, ambiente culturale o religioso, etc. – rapportate al tesoro supremo e universale della vita che tutti noi condividiamo – hanno un valore limitato. Man mano che questa consapevolezza aumenta si impara a trasformare e a superare gli attaccamenti alle differenze, e anche la paura e i conflitti che ne possono derivare. Così come ogni individuo ha una personalità unica e uniche esperienze di vita, ogni cultura può essere considerata una manifestazione della creatività e della saggezza cosmica. Dunque, poiché il Buddismo rifiuta qualsiasi ordine gerarchico tra gli esseri umani, adotta un atteggiamento di fondamentale rispetto anche verso tutte le culture e tradizioni.

2 commenti:

  1. cara Tina, grazie per questo tuo contributo
    Francesco

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    1. Grazie a te Francesco.Tieni d'occhio la pagina perchè presto il sito sosituirà questo blog,tina

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