domenica 14 agosto 2011


Il buddismo della rivoluzione umana


In Occidente vengono chiamati Buddismo gli insegnamenti di Shakyamuni e tutte le loro successive elaborazioni. Il buddismo è una religione ‘vivente’ e non una semplice adesione intellettuale ad un sistema di pensiero: non ci si può definire buddisti senza praticarlo. Insieme all’Islam, al Cristianesimo, all’Induismo e all’Ebraismo è una della grandi religioni mondiali. Nato in India, si è in seguito sviluppato con le tre principali tradizioni (Mahayana, Theravada e Vajrayana) in Cina, Tibet, nel sud-Asiatico e in Giappone. Più recentemente si è affermato anche nei Paesi occidentali. La pratica del Buddismo è basata sulla compassione che si identifica nello sforzo sublime di condividere le sofferenze degli altri partendo dalla comune umanità e di creare ed espandere una rete di autentica amicizia e fiducia. La Soka Gakkai Internazionale è una organizzazione impegnata a sviluppare attività nell’ambito della pace, della cultura e della educazione basate sull’umanesimo buddista. Fondamento dell’umanesimo buddista sta nell’immenso rispetto per ogni forma di vita che ci permette di percepire e riconoscere la “natura di Budda” – così incomparabilmente preziosa – inerente non solo agli esseri umani, ma ad ogni essere vivente. Nel Sutra del Loto, la scrittura buddista più conosciuta nel mondo, Shakyamuni chiarisce “l’unica grande ragione” della sua apparizione in questo mondo: aprire la porta della saggezza del Budda a tutti gli esseri viventi e mantenere la sua promessa di condurre loro alla sua stessa condizione di illuminazione. Nichiren Daishonin, monaco di straordinaria cultura, apparve nel Giappone del XIII secolo e fondò un buddismo accessibile alla gente comune, e, secondo la tradizione mahayana, cercò di realizzare lo stesso obiettivo di Shakyamuni: mettere ogni persona in grado di aprire da sola le porte della saggezza del Budda. Anche se colpito da durissime persecuzioni governative, Nichiren non smise mai di inviare lettere ai suoi seguaci dove spiegava i fondamenti del suo buddismo applicati alla vita quotidiana. Nel 1279, tre anni prima di morire, iscrisse il Dai-Gohonzon, che lui stesso definì “l’oggetto di culto per osservare la propria mente”. Seguendo gli insegnamenti di Nichiren, i membri della Soka Gakkai Internazionale recitano il mantra Nam myoho renge kyo derivato dal titolo (Daimoku) del Sutra del Loto al Gohonzon iscritto da Nichiren davanti al quale ogni essere umano può risvegliare la propria natura di Budda. Dunque, attraverso questa pratica i membri della Soka Gakkai Internazionale si impegnano a manifestare la loro natura di Budda e a creare una condizione vitale di suprema felicità che durerà per l’eternità. Noi chiamiamo questo processo “rivoluzione umana”.
Giappone 1930. T. Makiguchi, direttore di una scuola elementare e J.Toda, giovane insegnante, fondano una “Società educativa per la creazione di valore” la Soka Kyoiku Gakkai. Lo scopo è diffondere le idee innovative maturate in ambito pedagogico alle quali Makiguchi aveva dedicato lunghi anni di lavoro e riflessione. Due anni prima, nel 1928 entrambi si erano convertiti al buddismo di Nichiren Daishonin per cui si dedicano allo studio degli insegnamenti di Nichiren Daishonin basati sul Sutra del Loto. Nel 1942 l’associazione diventa una organizzazione religiosa che conta circa 3000 membri. Con l’inizio della seconda guerra mondiale il governo militarista avvia una politica fortemente repressiva. Tutte le religioni sono costrette ad unificarsi sotto l’egida dello shintoismo, ma Makiguchi rifiuta il decreto governativo e nel 1943 viene arrestato insieme a Toda e ad altri esponenti dell’organizzazione. Makiguchi muore in carcere. Nel 1945 Toda viene rilasciato e decide di ricostruire l’organizzazione nonostante la sua salute sia gravemente minata dagli stenti della carcerazione. Nel 1946 nasce la Soka Gakkai (Società per la creazione di valore) aprendo la strada all’applicazione concreta del Buddismo come modello di vita e di azione per la gente comune. Nel 1957 in piena Guerra Fredda Toda pronuncia una storica dichiarazione contro le armi nucleari. Toda muore nel 1958 e Daisaku Ikeda, giovanissimo e anch'egli gravemente minato nella salute, diviene terzo presidente della Soka Gakkai nel 1960 iniziando un’opera di diffusione del Buddismo di Nichiren Daishonin in tutti e cinque i continenti. Oggi i membri della Soka Gakkai Internazionale sono circa 12 milioni in 193 paesi del mondo. Li unisce la fede negli insegnamenti di Nichiren Daishonin secondo cui la felicità assoluta, la buddità, è dentro la vita di ogni persona. Intimamente collegato a questa convinzione è l’impegno sociale verso: la pace, l’aiuto umanitario, la difesa dell’ambiente. Sebbene le attività della SGI assumano modalità diverse in ogni paese a seconda della cultura e delle caratteristiche locali, alcune attività possono essere considerate standard come le riunioni di discussione che si fanno in tutto il mondo. Nella splendida isola mediterranea di Majorca, a volte partecipano membri di venti nazionalità diverse e le riunioni risuonano di vivaci conversazioni in spagnolo, inglese, tedesco, francese, italiano e tante altre lingue. A Belfast, nell'Irlanda del nord, le riunioni di discussione sono animate dal dialogo dei membri che, da buoni cittadini delle loro comunità, cercano di tessere relazioni di pace e di amicizia perché desiderano la felicità della loro terra che ha sofferto atroci conflitti per tanti anni. Ashland, in Oregon, una città sulla costa orientale degli Stati Uniti che ospita un noto festival shakespeariano, ha una storia affascinante riguardo alle riunioni di discussione. Verso la fine degli anni '80, due membri della Divisione donne si trasferirono ad Ashland dalla California del Sud e, visto che non esisteva un'organizzazione locale, cominciarono a tenere la riunione di discussione in due. Una svolgeva il ruolo dell'ospite e l'altra quello dell'invitata; poi disponevano le pubblicazioni della SGI in cerchio, facendo finta che ci fossero altrettanto partecipanti. Il loro obiettivo era quello di avere un giorno tanto calore e tanti visi sorridenti intorno a loro. A un certo punto, un noto attore televisivo si unì a queste "riunioni di discussione a due" e fu seguito da numerosi altri, tra i quali anche persone molto rispettate nella comunità. Adesso il gruppo è diventato un vitalissimo capitolo, il "Picco dell'Aquila" che ha più di cento membri. Nel frattempo a Interlaken in Svizzera, nel cuore delle Alpi, un solitario membro della Divisione donne, attraverso le innumerevoli riunioni di discussione che ha tenuto, ha fatto crescere un'imponente montagna di persone capaci. In tutto il mondo, soprattutto le donne stanno spalancando le porte di kosen rufu. Kosen rufu è lo scopo ultimo a cui tende la rivoluzione umana di ogni praticante buddista, cioè lo stabilirsi di una duratura pace sociale, una “competizione umanitaria” nella quale ogni nazione gareggi con le altre per offrire all’umanità maggiori speranze e felicità, dentro e fuori dei propri confini. Tale è anche lo spirito che anima le riunioni di discussione. Hori Nichiko, grande studioso del Buddismo che aveva un'alta stima della Gakkai, ribadì che: «La forza della Soka Gakkai risiede nel suo metodo di propagare gli insegnamenti, che non ha precedenti, vale a dire la riunione di discussione». […] In quanto presidente della Soka Gakkai Internazionale, Daisaku Ikeda ha incanalato le sue inesauribili energie verso una serie di obiettivi: il sostegno e la riforma delle Nazioni Unite in quanto principale organismo mondiale per la promozione della pace, il dialogo sulla pace e i diritti umani con esponenti mondiali del mondo della politica e della cultura come Nelson Mandela, Michail Gorbaciov, Rosa Parks, Arnold Toynbee, Linus Pauling; progetti per la formazione e le cultura, come la fondazione delle scuole Soka e della Soka University, l’associazione concertistica Min-On e il Museo Fuji di Tokyo. In tutte queste attività Ikeda ha cercato di utilizzare i benefici che derivano dalla comprensione e dalla pratica buddista per alleviare la sofferenza umana a livello sia individuale sia collettivo: ”La società odierna – sostiene Ikeda – deve affrontare in tutto il mondo innumerevoli problemi tra loro collegati, quali la guerra, il degrado ambientale, il dislivello economico tra Nord e Sud del mondo, le differenze etniche, religiose e di lingua. […] Sono dell’opinione, però che alla radice di tutti questi problemi ci sia la mancata comprensione da parte di tutti noi che al centro di ogni cosa dobbiamo porre l’essere umano e la sua felicità, lo scopo principale a cui tendere in ogni campo. Dobbiamo tornare all’essere umano, e da lì muovere una nuova partenza: è necessaria una trasformazione, una rivoluzione umana. […] Uno dei dialoghi del presidente Ikeda è con Aurelio Peccei fondatore del Club di Roma nel libro Campanello d’allarme per il XXI secolo. Dice Peccei: “[…] alla fine la forza delle circostanze ci costringerà a interrogarci, operando un'attenta e sincera disamina di noi stessi. A quel punto, oltre a gettare luce sui nostri errori e le nostre deficienze, noi scopriremo - con grande vergogna per non esserci arrivati prima, ma al tempo stesso con un sentimento di gioiosa sorpresa - che in noi si nasconde un prodigioso tesoro di risorse mai sondate e mai utilizzate. Esiste in ogni singolo individuo un patrimonio di capacità e di qualità rimasto a tutt'oggi in letargo, ma che può essere finalmente portato alla luce e sfruttato al fine di correggere il processo di deterioramento della condizione umana. Come il Club di Roma ha più volte asserito è assai probabile, per non dire certo, che questo potenziale umano dimenticato, ma disponibile, così ricco e promettente, si riveli in grado di ovviare ai nostri limiti e alle nostre manchevolezze. Può diventare l'asso nella manica suscettibile di capovolgere la situazione. Le innate risorse vitali, l'intrinseca intelligenza propria a ogni essere umano, dal più facoltoso o dotato di singolari virtù intellettuali al più indigente ed emarginato, costituiscono - ancorché attualmente noi lo si sperperi e se ne faccia un uso malproprio - l'ineguagliabile retaggio della nostra specie. Non vi è alcun dubbio che le nostre doti latenti di comprensione, immaginazione, compassione, solidarietà e creatività, che la nostra basilare capacità di apprendimento, che le nostre abilità o qualità neglette o inutilizzate non meno delle energie morali che fanno parte della nostra sostanza umana, possono essere stimolate, sviluppate e mobilitate a scopi realmente benefici e vantaggiosi. Basta soltanto farvi appello”.
Il presidente Daisaku Ikeda ha instancabilmente viaggiato in tutto il mondo, è un prolifico scrittore e un sublime fotografo (sua é la foto dell'articolo); è stato insignito di premi e numerose lauree honoris causa da parte di istituzioni di tutto il mondo. In Italia ha ricevuto l'Anello Dottorale dall'Università di Bologna Alma Mater nel 1994. Nel 2006 gli è stata conferita dal Presidente della Repuibblica C. Azeglio Ciampi l'onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2007 l'Università di Palermo gli ha conferito la Laurea magistrale honoris causa in Scienze della Comunicazione e a Palazzo Vecchio gli viene conferito il Sigillo della Pace della città di Firenze.
Così egli ricorda l’Europa degli anni '60: “Stando davanti al Muro di Berlino, che era stato eretto da poco, provai un intenso moto di sdegno verso la natura demoniaca del potere. Fissando quella barriera che spezzava un continente, separando delle vite umane, proclamai con determinazione ai presenti: «Sono sicuro che entro trent’anni questo muro non ci sarà più». Il movimento per kosen rufu in Europa partì così, avendo già in mente il sogno di un mondo senza la Guerra Fredda. In Italia, complice della propagazione di questo buddismo fu la musica e i musicisti americani che suonarono da noi alla fine degli anni ‘70 i quali distribuivano bigliettini con su scritto Nam Myhoho Renge Kyo. Al di là della eccentrica forma iniziale di propagazione, le moltissime persone che si sono avvicinate alla Soka Gakkai e che hanno approfondito studiando e praticando i principi del Buddismo di Nichiren Daishonin, hanno potuto constatare i benefici immensi della propria rivoluzione umana, superando difficoltà quotidiane inenarrabili, trionfando alla fine e diventando veri vincitori nella vita. In Italia oggi ci sono numerosi Centri Culturali della Soka Gakkai, il fiore all’occhiello è la meravigliosa villa quattrocentesca di Bellagio a Firenze, e ultimamente è nata la nuova sede di Milano in una stupenda antica costruzione a Corsico.@@@@
(tina)


 

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